Pentecoste

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,26-27; 16,12-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

“Che cos’è la verità?” (Gv 18, 38), domanderà Pilato a Gesù – o forse a sé stesso – poche ore dopo che il Signore aveva rivolto queste parole ai discepoli nel cenacolo. La domanda – lo sappiamo – cadrà nel vuoto, riassorbita nel gorgo di inquietudini e frenetiche macchinazioni che sta divorando le stanze del potere a Gerusalemme in quei giorni. E infatti questa parola (“verità”), pur così intensamente utilizzata da Giovanni, da questo punto in poi del suo Vangelo non ricorrerà più. Stritolata in un inesorabile meccanismo di menzogna e di morte.

Ma i discepoli, pur sopraffatti sul momento da quegli eventi drammatici, conserveranno nel cuore la luce di questa promessa: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16, 13). Questa verità quindi è avanti a loro, è più grande di loro ed è un dono. Già tempo addietro il Signore parlando ad alcuni Giudei che gli avevano creduto aveva detto: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8, 31-32). Misteriosa verità: è al tempo stesso un “peso da portare” e una “parola che libera”!

Questa è la verità dell’amore. E’ una verità con cui entrare in relazione. Gesù descrive l’opera dello Spirito Santo – lo Spirito della verità – come un’intima condivisione con noi di ciò che gli è più proprio: “prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv 16, 14). La scoperta di questa verità nasce quindi da una profonda e reale comunione con Lui, è una conoscenza di Cristo e una partecipazione al suo amore. Questa verità è Cristo stesso, verità del Padre che ti viene donata ed entra – se l’accogli – in relazione con te: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6), “La tua parola è verità (Gv 17, 17).

Crescere nella conoscenza di Gesù significa crescere nell’amore, per mezzo della Parola e dello Spirito. Una cosa è verifica e conferma dell’altra. Gli apostoli davvero non potevano comprendere ancora fino in fondo il Signore e il suo dono d’amore per noi. Non potevano comprendere la Croce: “Quello che io faccio – avrebbe detto a Pietro Gesù, nell’atto di lavargli i piedi –, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo” (Gv 13, 7). Lo Spirito Santo li guiderà ad una più intima conoscenza di Lui e ad un pieno e gioioso dono di se stessi. Li guiderà alla verità tutta intera di cui potranno dare testimonianza.

 


Per meditare

Come cerco di crescere nella conoscenza di Cristo e nella mia comunione con Lui? La Parola di Dio e lo Spirito Santo che cosa mi stanno facendo comprendere di Gesù e del suo amore per me? Che riflessi ha tutto questo nella mia vita di ogni giorno? Corro a volte il rischio di cercare una verità senza amore o un amore senza verità? Qual è la verità della mia vita?

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